In Italia si sta consumando uno scandalo enorme, di cui secondo me lì fuori in pochi si rendono conto. Anche perché altrimenti ci sarebbero le barricate in piazza.

12 miliardi di euro. Immaginate quante cose potrebbe fare il nostro governo con questa cifra, magari per la sanità pubblica o per l’istruzione, entrambe al collasso, oppure per i servizi dei cittadini, la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio, per il lavoro o le famiglie in difficoltà. Ricordo che al momento, secondo gli ultimi dati Eurostat, 6 famiglie italiane su 10 faticano ad arrivare a fine mese.

E invece no, questi 12 miliardi di euro, l’attuale governo ha deciso di spenderli per un ponte, che attraversa un canale di 3 km e che attualmente si può comodamente percorrere a bordo di un traghetto attivo 24 ore su 24 che parte ogni 20 minuti, lo stesso tempo che ci mette ad attraversare il canale.

12 miliardi di euro. È questa la cifra (al momento, che molto facilmente leviterà) prevista per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina e che collegherà la Calabria alla Sicilia.

A proposito di Sicilia, al momento per attraversarla in treno, da Siracusa a Trapani, 350 km di distanza, occorrono 14 ore, nelle quali si effettuano 4 cambi e si prende anche un bus sostitutivo. Altro che terzo mondo… ma secondo il governo italiano, la priorità è il ponte.

Ma non è tutto aspettate, il bello deve ancora venire. Sentite qua: nell’ambito degli espropri per la realizzazione dell’opera, alcuni parenti di boss della ‘ndrangheta otterranno – in maniera del tutto legale – denari da parte dello Stato. Per poter procedere infatti, lo Stato italiano dovrà espropriare più di 70mila metri quadrati di territorio, di cui circa 60mila appartengono ai familiari dei capi della nota cosca dei Mancuso. Nella lista figura anche il nome di un imprenditore locale affiliato ai clan e condannato a 18 anni di carcere per associazione mafiosa.
Avete capito dove finiscono i nostri soldini, quelli che paghiamo attraverso le tasse?!

Ci sono poi alcune piccole criticità dal punto di vista tecnico, ma non sono un esperto quindi non ho diritto di parola a riguardo. Vi basti sapere però che gli esperti del Comitato incaricato di valutare il progetto, hanno sottolineato 68 importanti lacune nel rapporto depositato in Parlamento. Carenze nelle verifiche sugli effetti del vento, di eventuali terremoti (parliamo di una delle aree più a rischio d’Europa a livello sismico), questioni relative alla sostenibilità ambientale e varie considerazioni sugli acciai con cui si realizzeranno i tiranti, ecc ecc.
Immaginate quello che si scatenerà a livello di appalti, concorsi, mazzette e favoritismi vari…

Qualcuno diceva che le grandi opere sono il bancomat della malavita e della politica.
Prego accomodarsi: il prelievo questo giro è di 12 fottuti miliardi di euro!