Nei giorni scorsi Mark Zuckerberg, ceo di Facebook, ha ammesso in maniera netta e inequivocabile, di aver ricevuto pressioni dall’amministrazione Biden per censurare i contenuti che mettessero in discussione la gestione pandemica (e per oscurare contenuti legati agli affetti avversi del vaccino). Qui l’intervista completa.
Anche per questo ha annunciato di fermare l’attività dei fact-checker sulla piattaforma, colpevoli secondo lui di esser stati, riporto testuali parole “politicamente parziali”. Tradotto: dei zerbini al soldo dei governi.
Quando il sottoscritto e alcuni altri provavano a denunciare tali misfatti mentre accadevano, venivano tacciati delle peggio cose e censurati a loro volta.
In diverse occasioni ho provato a spiegare come ci trovassimo di fronte a una questione POLITICA e che nulla aveva a che fare con la SCIENZA, come invece volevano farci credere.
L’ammissione di Zuckerberg conferma totalmente quanto sostenevo.
Nel mentre, per questa mia posizione critica e non allineata, sono stato insultato, offeso, deriso, diffamato, oltraggiato, calunniato, schernito, addirittura minacciato e zittito innumerevoli volte.
In tanti ci dovrebbero delle scuse ma anche questa è una nuova occasione per ribadire che delle scuse a me personalmente non me ne frega niente. Ciò non significa però che sono disposto – né mai lo sarò – a dimenticare quanto successo e cancellare tutto con un colpo di spugna. Tutt’altro: anche oggi ribadisco con la solita convinzione di sempre e con la massima serenità, che continueremo a parlare di quanto successo, continueremo a pretendere, continueremo a batterci finché non otterremmo VERITÀ e GIUSTIZIA, su quanto successo nella gestione CRIMINALE della pandemia in Italia.
E se a qualcuno la cosa da fastidio, problemi suoi.
p.s. A pretendere verità e giustizia, prima ancora dei dissidenti come il sottoscritto, a rigor di logica dovrebbero essere tutti coloro che invece si sono fidati delle istituzioni mettendo così e a repentaglio più o meno inconsapevolmente la propria salute.