A me di calcio non me ne importa molto, mi piacciono i bei gol, le belle giocate, le azioni spettacolari… ma nulla di più. Ormai preferisco quello giocato sulla play station con i miei amici, che quello reale fatto sempre più di mercenari, moviole estenuanti e mani sporche. Riporto qui alcune parti di un articolo che condivido in pieno (e che se vi interessa potete leggerlo intero seguendo il link), intitolato appunto “Voi siete un pubblico di merda” e riguardante il caso Balotelli, scritto da un blogger. Buona lettura…

(…) Ora anche il calcio è il perfetto specchio di questa Italia misera, ignorante, razzista e becera: e la giornata di ieri è stata la perfetta esemplificazione di quanto affermo. (…)
A nessuno è vietato fischiare un avversario, specie se rappresentativo. Ma a nessuno è concesso di prendere per il culo la gente cercando di mascherare
l’ormai per niente latente razzismo delle curve della stragrande maggioranza delle squadre di calcio, che in curva raccolgono quel sottoproletariato periferico ben inglobato e catechizzato dalla mentalità tribale e di branco nella quale scaltri infiltrati mandati per conto dei gruppi di estrema destra hanno potuto per anni fare il bello ed il cattivo tempo sotto lo sguardo vigile e compassionevole delle forze dell’ordine e ben foraggiati dalle società (…)
Ora si deve assistere al
penoso spettacolo dei soliti masticabrodo che si affrettano a dire che la levata di scudi contro Balotelli è frutto del carattere del ragazzo che, ricordo, ha 18 anni. A questi buffoni vorrei ricordare che non basta far togliere celtiche, fasci, striscioni in carattere runico, o inneggianti al duce o addirittura svastiche (non ve le ricordate, eh?) per pitturare di nuovo quello che è rimasto vecchio e stantìo, e cioè il colore nero di moltissime curve italiane.
Ciò significa che anche
i soloni del giornalismo sportivo, una delle categorie più infami e parassite della nazione, preferiscono troncare e sopire sul fenomeno, nonchè non risparmiare ogni volta solenni tirate d’orecchi al negretto ogni volta che il suo carattere dà loro agio di esprimere il loro falso e spudorato moralismo a gettone.
Prendano atto i signori:
l’Italia razzista esiste e la peggiore è quella che lancia il sasso e crede di togliere la mano con scuse patetiche da scuola elementare.
Quest’Italia è ben rappresentata nei nostri stadi, ma anche nelle annesse tribune stampa e nei programmi sportivi, dove si blaterano generiche parole di condanna per poi rovesciare subito il problema addosso ad un esuberante campioncino colpevole di essere italiano ed avere la pelle nera. (…)
“Il pubblico di Verona mi fa schifo”.
E cazzo, era ora che qualcuno lo dicesse.
10, 100, 1000 Balotelli.

> Vai all’articolo completo (di Sassicaia Molotov)

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