E’ necessario far pulizia sul tetto del mondo. La zona oltre quota 8.000 dell’Everest è diventata la discarica più alta del pianeta: vi si sono accumulate tonnellate di rifiuti lasciati dalle spedizioni alpinistiche. Una ventina di sherpa questa settimana salirà fin lassù per provvedere.
Già in passato l‘Everest è stato ripulito dai rifiuti: ma non nella parte più prossima alla vetta (8.850 metri circa), dove il freddo e la scarsità di ossigeno si fanno particolarmente sentire. E lì c’è di tutto.
Dal 1952, anno in cui la cima fu conquistata dal neozelandese Sir Edmund Hillary e dallo sherpa nepalese Tenzing Norgay, gli alpinisti si liberano ad alta quota di tutto ciò che non serve. Anche perchè sono spossati dall’ascensione, e portare con sè i rifiuti rappresenterebbe un’ulteriore fatica.
Circa 4.000 scalatori sono finora saliti fino in cima all’Everest. E oltre quota 8.000, dopo il loro passaggio, sono rimaste bombole di ossigeno, tende, bombole di gas, attrezzature alpinistiche, funi. In passato, dicono gli sherpa, l’immondizia era sepolta dalla neve. Ma ora, con l’aumento delle temperature, la neve si scioglie e i rifiuti affiorano in superficie, creando problemi agli scalatori. Si stima che ci siano due tonnellate di roba da riportare a valle. La spedizione di sherpa intende anche recuperare il cadavere di un alpinista svizzero morto durante l’ascensione due anni fa.
(fonte: blogeko.it)