Quando è nato il mio primo figlio, 10 anni fa, io e la mia compagna abbiamo deciso di comune accordo che non avremmo pubblicato sue foto sui social.
Perché? Per tutelare la sua privacy. Perché era (ed è) una questione che fa parte della nostra sfera privata, della nostra vita, che non riguardava nessun altro se non i parenti stretti (a cui le foto si potevano far arrivare in altri modi). Perché non si può mai sapere chi userà e come le foto dei bambini che si caricano sul web e per mille altri motivi. È anche una forma di rispetto nei confronti dei figli stessi: saranno loro a decidere, quando avranno coscienza sufficiente, se e come farsi vedere su internet.
La nostra scelta fu considerata atipica e controcorrente da conoscenti e coetanei. Perché era scontato pubblicare lo scatto del nuovo arrivato a 24 ore dalla nascita, il primo bagnetto, la prima cacchina, il primo dentino caduto e tutto quello che seguiva.
Così un giorno un amico mi raccontò che in paese girava voce che forse mio figlio aveva qualche problema: ecco spiegato il motivo per il quale noi genitori non l’avevamo messo in bella mostra su Facebook o qualche blog. L’ignoranza e la fantasia possono fare brutti scherzi.
Mio figlio naturalmente era ed è sanissimo: sulle persone che avevano straparlato di lui invece ho qualche dubbio.
Ai tempi comunque non avevo l’esposizione mediatica che ho oggi e non c’erano tutti gli studi e le ricerche che sono poi venute fuori col tempo sui rischi di mettere in pasto ai social gli scatti di famiglia. Ma fu una decisione ragionata e non c’è stato solo un giorno in cui ci siamo pentiti, anzi. Tant’è che con l’arrivo di mia figlia, 5 anni fa, abbiamo proseguito in maniera convinta sulla stessa strada.
Oggi vedo genitori che giudicano, pontificano, criticano e si riempiono la bocca di argomenti relativi la salute, l’educazione, l’alimentazione e altre questioni rilevanti sullo stile di vita, con la bacheca piena zeppa dei loro pargoli. Anche perché si sa… un bimbo in foto garantisce sempre una buona dose di like e non c’è niente di più importante al giorno d’oggi per molti là fuori.
Un saluto da Matteo, Stella, Sebastian e Valentina