Noi genitori spesso impazziamo alla ricerca dei giochi e dei regali giusti, quelli che faranno felici i nostri figli, quelli che useranno per lungo tempo, che li intratterranno almeno qualche mezz’ora al giorno (se in autonomia meglio ancora) e avanti così. L’impresa è ardua e spesso si fallisce miseramente, dopo aver speso patrimoni ed essersi riempiti la casa di plastiche varie, gomme, slaimer, materiali misteriosi e dalla dubbia provenienza. A volte ci si sente anche in colpa con la propria coscienza per aver contributo alla macchina infernale del consumismo e aver viziato (inutilmente) i propri pargoli.
E allora riparti da capo, dalle cose più semplici che ti vengono in mente.
Ritagli a quadretti una scatola di cartone che stava per esser buttata via, inviti i bimbi a colorarci sopra quello che vogliono e improvvisi così un grezzissimo memory minimale e spartano. Loro si sentono partecipi e incredibilmente soddisfatti per aver costruito il loro nuovo gioco …che da una settimana tiene banco e ha spodestato qualsiasi lego, bambola, macchinina e chi più ne ha più ne metta. Anche perché man mano si aggiungono carte, le partite si fanno più toste e in continua evoluzione. Una bella palestra per il cervello. Niente batterie che si scaricano, niente schermi, niente schifezze, nessun limite di età e Stella (3 anni) che ci da filo da torcere a tutti. Senza aver speso un euro.
Riscopriamo la fantasia, la creatività, le cose semplici, il poco: sono i bambini a insegnarcelo.