Quello che ho in mano è un seme di Marijuana. Lo abbiamo inserito nel numero 100 di Dolce Vita, la rivista che gestisco da 17 anni, dedicata agli stili di vita alternartivi e la cultura della Canapa.

È un seme da collezione …e chi lo mette in terra trasgredisce la legge. Perché in questo Paese retrogrado e bigotto, dove mafia e vaticano hanno più voce in capitolo dei cittadini, coltivare una pianta creata da Madre Natura, secondo le istituzioni è reato. Poveri mentecatti!

Ciò nonostante da tempo, oltre 100mila persone in Italia (e da oggi qualcuna in più) disobbediscono e giustamente si auto-producono la loro erba, per curarsi, rilassarsi, divertirsi o far quello che più gli piace. Senza provocare alcun danno a nessuno e togliendo proventi alla malavita.

Nella copertina del centesimo numero abbiamo inserito una serie di personaggi che per noi sono dei punti di riferimento: da Gandhi a Nelson Mandela, da Thomas Sankara a Peppino Impastato, da Martin Luther King a Frida Kahlo. Uomini e donne che hanno combattuto contro il sistema e infranto le regole del loro tempo, per dimostrarci quanto insensate fossero e per insegnarci la grande, enorme differenza che c’è tra moralità e obbedienza.

Dolce Vita è nata tra il 2004 e il 2005, io avevo poco più che vent’anni. È stato un viaggio pazzesco in cui la realtà ha superato di gran lunga la fantasia. L’ho raccontato nei dettagli nel mio primo libro “CANAPA una storia incredibile”… che tra l’altro invito a leggere PRIMA di esprimere qualsiasi parere o giudizio su questa Pianta. In caso contrario si rischiano figure di merda ve lo garantisco.

Nel frattempo sono cambiate tante cose, il mondo intorno a noi è cambiato e noi con lui. Com’è naturale e giusto che sia. Ma alcune cose no, alcune cose non sono cambiate né cambieranno mai: continueremo a essere una voce fuori dal coro, a fare contro-informazione, a combattere il proibizionismo e a difendere la libertà in tutte le sue forme.