Ma avete la minima idea di che cosa sia la Sardegna?! È chiaro che no. E allora ve la do io, in pochi secondi.
Dal punto di vista storico e culturale, vi basti sapere che vanta un primato mondiale, ovvero quello della più alta densità di monumenti archeologici del mondo. D’altronde ha una storia che risale ad oltre 5.000 anni fa e che successivamente alla civiltà Nuragica, ha visto susseguirsi Fenici, Cartaginesi, Romani, Bizantini e Aragonesi.
Dal punto di vista naturalistico ha semplicemente tutto: mare, montagne, foreste, pianure, coste e spiagge. E il tutto di una bellezza sublime. Per la sua varietà di paesaggi ed ecosistemi è considerata un ‘micro-continente’. Pensate solo che il 74% dell’intera avifauna italiana, ovvero delle specie di uccelli presenti, risiede in Sardegna. Insomma stiamo parlando di un vero e proprio paradiso terrestre. Un luogo unico e magico, che andrebbe trattato con i guanti, valorizzato e tutelato con estrema cautela e gratitudine.
Ed è proprio qui, invece, che è in corso un assalto spietato in nome del dio denaro, uno spudorato e vergognoso attacco alla democrazia, al buon senso ma soprattutto ai cittadini di questa terra speciale. Mi riferisco alla speculazione selvaggia nella produzione di energia elettrica attraverso l’eolico.
Siamo di fronte ad uno scandalo che solo i numeri possono spiegare: pensate che la Sardegna attualmente produce 12mila GWh e ne consuma soltanto 8mila. Ciò significa che la produzione di energia elettrica generata sul territorio regionale è maggiore del 40% del fabbisogno isolano. Nonostante questo, indovinate qual è la regione italiana con le bollette della luce più care? Proprio la Sardegna, ma non è tutto perché qui ci sono anche 2 delle 7 centrali a carbone presenti in Italia, che evidentemente giovano a tutti tranne che ai sardi.
Ora, la Sardegna ha bisogno di circa 2 GW di energia per soddisfare il suo fabbisogno elettrico. Tuttavia, lo Stato Italiano ha imposto un obiettivo minimo di 6,2 GW da fonti rinnovabili entro il 2030, oltre tre volte il necessario. Attualmente, ci sono richieste di concessioni per 58 GW, ben 30 volte la potenza richiesta dall’isola, una cifra enormemente sproporzionata considerando che l’intera Francia ha circa 20 GW di energia rinnovabile installata.
Per quanto riguarda l’eolico, i dati ufficiali della Regione indicano la presentazione di oltre 800 nuovi progetti, che aumentano con un ritmo di 30-40 nuove richieste a settimana.
Parliamo di turbine alte 270 metri, come se di fronte alle coste venissero eretti in mezzo al mare, una schiera di grattacieli da 90 piani ciascuno. E i progetti su terra sono anche peggiori perché i basamenti delle turbine prevedono colate di centinaia di tonnellate di cemento armato e l’installazione permanente di chilometri di cavi d’acciaio. Per non parlare di scavi che devastano il territorio e del trasporto di pale eoliche gigantesche che prevedono espropri di terreni, abbattimento di alberi (spesso secolari) e rimozione di muretti a secco.
In aggiunta e oltre l’eolico (perché che fai, il sole non lo sfrutti?) si ipotizza anche l’installazione di 70mila ettari di pannelli fotovoltaici.
Vale la pena citare a riguardo l’articolo 9 della nostra Costituzione che testualmente recita: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.”
Oh attenzione, una volta che le turbine eoliche raggiungono la fine del loro ciclo di vita (stimata intorno ai 30 anni), le pale, che chiaramente non sono biodegradabili, vanno smaltite e sapete come? Semplicemente, si scava e si mettono sotto terra mentre i basamenti, citati poco fa, rimangono lì e chissenefrega. Alla faccia dell’energia pulita, della rivoluzione Green e della sostenibilità.
Dietro a tutto questo ci sono soprattutto multinazionali straniere che hanno come unico obiettivo il profitto. Lo stato italiano, che dovrebbe difendere e tutelare i propri cittadini e il territorio, è invece complice di questi sciacalli e di conseguenza il principale responsabile di tale scempio.
Bisogna opporsi, alzare la testa e combattere per evitare la distruzione di una delle isole più belle del mondo. Difendere la Sardegna è un nostro dovere.