Ogni giorno ne succedono di tutti i colori. E continueranno a succederne. Perché questo è il nostro mondo, che ci piaccia o meno. Possiamo decidere di fermarci o di andare avanti, di focalizzarci sui problemi o sulle soluzioni, di dedicare il nostro tempo e le nostre energie al brutto o al bello.
Il rischio è che in mezzo al frastuono ci si dimentichi di vivere. È un grosso rischio. Perché la vita va avanti, secondo dopo secondo, giorno dopo giorno, anno dopo anno… alla velocità della luce. E ci si accorge di questo solo quando è passata, solo quando ci si guarda indietro, solo quando è troppo tardi.
Spiacente, ma io non ci sto. Non posso e non voglio fermarmi, né chiacchierare solo dei problemi e tanto meno sprecare il mio tempo e le mie energie sulle brutture umane.
Ciò significa sbattersene altamente di quanto succede intorno a me? No di certo e chi mi segue o conosce un minimo sa bene quanto sia impegnato, da sempre, in svariate battaglie. Ritengo però che vada trovato un compromesso, un equilibrio, estremamente personale e soggettivo, che ci permetta di esser presenti e attivi sul piano sociale e allo stesso tempo di prenderci il nostro spazio. Quello spazio necessario a fare un figlio o un viaggio, a coltivare una passione o un rapporto, a nutrire la nostra anima e le nostre volontà più intime.
Perché il rischio, in mezzo al frastuono, è che ci si dimentichi di vivere. E questo non può succedere.