L’impresa è da Guinness dei primati: 11 anni per completare un avventuroso giro del mondo pedalando su di una bicicletta per 150.000 chilometri, attraverso 130 Paesi. Il protagonista è Daisuke Nakanishi, giapponese di 39 anni che cominciò il viaggio a luglio del 1998 da Anchorage, in Alaska, quando aveva di anni ne aveva appena 28 anni. Della sua fedele due ruote, racconta Nakanishi al quotidiano nipponico Yomiuri, “solo il telaio” è lo stesso della partenza. Il bagaglio, tra utensili, tenda e altro materiale, aveva un peso di circa 50 chili, mentre quello della bicicletta era di 20 chili. Durante il viaggio ha dovuto cambiare 82 pneumatici, 15 catene, 5 pedali e rattoppare più di 300 forature. Dall’Alaska, Nakanishi ha attraversato Canada, Stati Uniti e Messico seguendo la costa occidentale fino a Panama e Perù. Da qui ha preso un aereo per Stoccolma, aprendo il tour nel nord Europa fino all’agosto del 2000. In seguito un altro aereo per l’Africa, seguendo anche qui la costa occidentale. Australia, Nuova Zelanda e Argentina, raggiunta a giugno del 2003 prima di risalire verso gli Usa lungo la costa orientale.
Il traguardo dei 100mila chilometri è stato tagliato a ottobre del 2006 in Lituania. Nel complesso, un doppio passaggio in America del Sud, Usa ed Europa, prima di ritornare a Osaka, sua destinazione finale, lo scorso 11 ottobre proveniente da Busan, Corea del Sud. Molti ricordi: l’incontro in Brasile con Pelé o quello con Sir ‘Everest’ Edmund Hillary ad Auckland, in Nuova Zelanda. E le avventure: la notte in Sudafrica passata nella cella messa a disposizione dalla polizia come riparo dalla pioggia, le due ore passate in Namibia con un coltello da cucina in mano mentre la sua tenda fu circondata da due iene, e i giorni sotto le bombe a Tbilisi durante lo scontro tra Russia e Georgia, nel 2008. Ora Nakashini promette di volere solo “un lavoro normale”, senza però rinunciare a raccontare la sue avventure. (fonte: Tiscali news)

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