Paul Watson. Paul Watson. Paul Watson.
Questo nome deve entrarvi in testa e non uscire più. Perché è il nome di un eroe, sconosciuto da molti che invece tutti devono conoscere.

Nel mondo sottosopra in cui viviamo, criminali di guerra, despoti, banditi in giacca e cravatta e miliardari senza scrupoli, dettano le regole del gioco, vivono nell’opulenza e sono intoccabili, mentre un uomo di 73 anni che ha dedicato la sua vita alla difesa dell’ambiente e degli animali, viene arrestato e trattato come un delinquente.

Paul Watson è il fondatore di Sea Shepherd, il più grande movimento internazionale di conservazione degli oceani, votato alla salvaguardia della fauna ittica e degli eco-sistemi marini, nonché co-fondatore di Greenpeace.
Alcuni anni fa il The Guardian l’ha inserito in una particolare classifica delle 50 persone che potrebbero salvare il pianeta… ma il 21 luglio scorso Watson è stato arrestato in Groenlandia, mentre si trovava a bordo di una delle navi della sua fondazione, pronta a partire per la prossima missione.
L’arresto è avvenuto a fronte di un mandato di cattura varato dalle autorità giapponesi. Tokyo accusa infatti l’anziano attivista di aver ostacolato, nel 2010, una loro spedizione, causando danni a un’imbarcazione e al suo equipaggio. 
E sapete di che razza di spedizione stiamo parlando? Caccia alle balene.

Il signor Paul Watson è stato arrestato per aver salvato delle balene, porca di quella pu**ana!

La caccia alle balene è un’attività oggi vietata nella maggior parte del mondo, ciò nonostante, Paesi come il Giappone continuano, sotto la falsa bandiera della ricerca scientifica, lo sterminio di diverse centinaia di esemplari ogni anno. Le campagne di sensibilizzazione, le inchieste e soprattutto le operazioni sul campo della Sea Shepherd capitanata da Paul Watson, hanno fortemente limitato le attività giapponesi. E ora per questo, lo vogliono condannare.

Cosa possiamo fare? Ognuno di noi, anche in questo caso, nel suo piccolo, può fare qualcosa. La pressione dell’opinione pubblica è fondamentale. Usiamo i social e internet per farci sentire e far conoscere questa storia a più persone possibili. Chiediamo tutti a gran voce, il rilascio immediato di Paul Watson. In galera devono andare coloro, che hanno ancora il coraggio nel 2024, di uccidere creature meravigliose come le balene!