…il cielo di Milano è finto: non ci sono più stelle, non ci sono più nemmeno nuvole.
E’ una cappa grigia/gialla innaturale, un colore indescrivibile. Anche con il sole, è un azzurro sbiadito.
La città sembra correre ma in realtà è ferma: auto ovunque, motori accesi, fari.
Infinite code immobili. Solo qualche sirena, di tanto in tanto, sfreccia zigzagando tra suv e utilitarie ammaccate.
Alla guida persone sempre più simili ad automi: mani ferme sul volante, capo inclinato in avanti, sguardo fisso, cervello in stand-by. La prova che si tratta di umani la si deve a quelli che almeno si muovono, nervosamente fumano, urlano nei cellulari. Ognuno con la propria macchina, una macchina per ogni persona, dieci-cento-mille macchine per dieci-cento-mille persone. Li guardo e non li vedo sorridere, mai. Ma nemmeno lamentarsi, sbuffare. Apatia totale. E’ inquietante.
Fuori l’aria è densa, sembra appoggiarsi sulla pelle e non è piacevole: sento quasi il suo odore, cattivo, malsano.
Zero biciclette, marciapiedi trasformati in parcheggi, aiuole abbandonate.
Questa città è malata. Si salvi chi può…