Entrare e farsi spazio nel panorama dell’informazione italiana, senza grossi capitali alle spalle, è estremamente difficile.
Se poi lo si vuole fare senza intrallazzi politici, senza finanziamenti pubblici e senza pubblicità, diventa pressoché impossibile. 

Ma è quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo con L’Indipendente.

Un giornale digitale (ora anche mensile cartaceo) nato da zero solo qualche anno fa e che adesso sta letteralmente cambiando le regole del gioco.

Si perché mentre i mass media tradizionali perdono terreno giorno dopo giorno (giornali che vendono sempre meno copie, trasmissioni televisive seguite da sempre meno persone e soprattutto gli autoproclamatisi “professionisti dell’informazione” che hanno perso completamente qualsiasi briciolo di credibilità, specie nelle nuove generazioni), noi stiamo crescendo, poco per volta, un passo dopo l’altro. 

Non abbiamo fretta, il nostro è un progetto a lungo termine e per questo stiamo ancora costruendo delle solide fondamenta: fra qualche anno faremo i numeri dei grandi media ma già oggi raggiungiamo milioni di persone ogni mese, attraverso il nostro sito, la nostra applicazione (gratuita!) e i canali social.

Grazie al nostro modello economico (l’intero progetto si sostiene esclusivamente con abbonamenti e donazioni dei lettori), abbiamo la possibilità di fare un giornalismo veramente libero, imparziale, senza filtri né conflitti di interesse. E basta leggere qualche nostro articolo per rendersene conto.

Abbiamo raccontato la pandemia come nessun altro ha potuto fare, idem con la guerra in Ucraina e adesso con il genocidio in Palestina (che i media non hanno nemmeno il coraggio o la possibilità di definire tale). Le nostre rubriche più lette parlano di consumo critico, di ambiente, di giustizia sociale e diritti negati. E lo facciamo senza sensazionalismo, propaganda, notizie strumentalizzate o titoli click bait.

Stiamo riportando i fatti al centro della narrazione, quelli necessari per creare una vera consapevolezza collettiva.
Zero gossip, cronaca nera o qualsiasi altra cosa usata dal mainstream solo per intrattenere e distrarre l’opinione pubblica.

E siamo solo all’inizio. 

Grazie a tutti coloro che stanno partecipando e rendendo possibile questa piccola grande impresa.