Si sta facendo buio fuori.. le gente chiude i balconi, tira le tende, dà l’ultimo giro di chiave alla porta e s’infila sotto le coperte. Matteo invece apre la finestra di camera sua, si accende una sigaretta.. e guarda con curiosità la città che lentamente va a dormire. C’è anche un po’ di malinconia in quel suo sguardo: la notte gli fa sempre quello strano effetto, a cui però in fondo è affezzionato.. e non lo cambierebbe per nulla al mondo.
Guarda la città.. e vede i fari delle auto, la luce arancione dei lampioni. Vede una ragazza che parla al cellulare piangendo.. immagina per lei una notte triste e solitaria. Vede un gatto grigio, fermo sul tetto di una casa, che lo saluta alzando la zampa.. in realtà sta giocando con due zanzare ma il pensiero surreale è certamente più allettante.

Eppoi guarda le stelle, la luna.. e per un attimo tutto il resto scompare: il mondo sembra fermarsi, non ci sono più rumori nè luci. Rimane immobile a fissare il cielo, incantato e stupito, come se fosse la prima volta che lo vede.. per qualche istante si dimentica di tutto.. e pensa all’infinito, al nulla. Gli sembra impossibile che ogni volta, ogni notte, sotto quello stesso cielo, si perda con tanta facilità. Dovrebbe ormai essersi abituato.. invece no. Ogni volta, è la prima.

A Matteo piace la notte.. gli permette di vedere qualsiasi cosa lui voglia, tra i rami di un albero o le ombre di una strada. Gli piace perchè sa che tutti dormono e si sente più libero di sognare. Gli piace pensare a quei pochi ancora svegli e immaginare, che sotto quello stesso cielo, anche loro si stanno perdendo insieme a lui..

notte