Trovo a dir poco imbarazzante il circo in cui si è trasformato il Movimento 5 Stelle e soprattutto il teatrino penoso a cui stiamo assistendo.
In realtà sono convinto che il Movimento sia morto da anni ormai e che il tracollo sia iniziato già nel 2016, con la dipartita (tragica, prematura e sciagurata) di Gianroberto Casaleggio per poi proseguire nel 2018 con i primi inciuci (prima governo con la Lega e poi con il PD). E infine il colpo di grazia definitivo, il grande tradimento, il peccato capitale e imperdonabile: il governo con Mario Draghi.

Un’avventura – o forse meglio definirlo un esperimento – quello del M5S durato pochissimo, giusto un flash… ma capace di illudere per poi infrangere, fiducia e speranze di milioni di persone, che avevano creduto in un sogno, una visione, un vero cambiamento. Tra questi c’ero anch’io.

Tutto gettato al vento, ma rimango convinto che un tentativo andava fatto e che anche da questa esperienza ci si possa portare a casa qualche insegnamento utile. Ora infatti, mentre ci tocca assistere all’ennesimo spettacolo miserevole fatto di scaramucce per dividersi le briciole (perché di queste si tratta), è bene fare tesoro di quanto successo e il modo migliore secondo me è sviluppare la consapevolezza che nessun partito o movimento o leader che sia ci potrà mai salvare.

Ad essere morto non è solo il Movimento 5 Stelle ma tutta la politica, o meglio, quella fatta nei palazzi del potere a Roma, quella che ci illude di vivere in una democrazia, quella che in realtà si limita ad eseguire gli ordini calati dall’alto da Washington e Bruxelles. Quella politica, altro non é se non la rappresentanza di una stessa società completamente fallita e da ricostruire.

Che ognuno faccia il suo allora e magari un giorno, usciremo nuovamente a riveder le stelle, si… ma quelle vere.