La scorsa settimana ho partecipato come relatore al TEDx Pescara. I TEDx sono eventi molto particolari (se non li conoscete informatevi a riguardo).

Quando ho annunciato la mia partecipazione diversi miei “sostenitori” hanno storto il naso: “Ecco, anche tu allineato, sei come tutti gli altri, fai parte del sistema, che delusione, venduto…” e avanti così.

Sapete di cosa ho parlato nel mio intervento?
Di ansia, depressione e disagio giovanile, di gratitudine, di viaggi, del più grande genocidio mai commesso nella storia umana (quello dei nativi americani), di come la storia sia stata spesso distorta e di come allo stesso modo anche l’informazione viene manipolata, di propaganda e terrorismo mediatico, dando dei “pennivendoli e cortigiane” ai giornalisti del mainstream, di Julian Assange, di attivismo, di pensiero e consumo critico, di beneficio del dubbio, di consapevolezza, di buone notizie e di un mondo incredibile, fantastico, meraviglioso che spesso ci viene nascosto o non siamo più in grado di vedere. Di presente e di futuro.
Ecco di cosa ho parlato nei 15 minuti che mi sono stati messi a disposizione.

E sono stato libero di dire assolutamente quello che volevo, come volevo. Nessuno mi ha tappato la bocca o censurato, nessuno ha chiesto modifiche al mio intervento né omissioni di alcun tipo.
Nel finale, ho avuto anche modo di pronunciare un’ultima frase fuori programma, che per me era molto importante ma che non vi svelo, anche per evitare di spoileravi ulteriormente il video che uscirà prossimamente (speriamo completo).

Ringrazio in particolare Filippo Spiezia e Cinzia Xodo per l’incredibile accoglienza e collaborazione nonché tutto lo staff dell’evento per la professionalità.

Io sono ciò che faccio. Il resto sono chiacchiere da bar (o social). Avanti tutta!