Riporto una bella intervista pubblicata alcune settimane fa su Il Corriere delle Alpi, in occasione dell’uscita del mio album. A fondo pagina la rassegna stampa di alcuni dei siti che hanno riportato la notizia, il video o recensito l’album.

PIEVE DI CADORE. E’ uscito giovedì “Brividi”, il primo disco ufficiale di Matteo Gracis, in arte Siruan (per l’etichetta milanese Pull Music con distribuzione nazionale Self), preceduto dal lancio del singolo “Evviva l’Italia” e da un video così coinvolgente da aver raggiunto le 10.000 visualizzazioni in 48 ore sul web. La canzone, che strizza l’occhio alla tradizione folk-popolare, mescolando una base tipicamente rap con una fisarmonica completamente suonata, ha spopolato grazie al passaparola su Facebook e sui blog arrivando in breve sui siti e sulle radio nazionali.

Ma chi è Siruan? Cosa ispira a chi osserva il video di “Evviva l’Italia”?
«Siruan è il mio alter ego musicale, la mia parte artistica», risponde, «o, meglio, creativa. In me convivono pacificamente due personalità distinte: quella di Matteo, il ragazzo di tutti i giorni, e quella di Siruan, il rapper eclettico e sfacciato».

Come ti è venuta l’idea di realizzare questo video?
«La canzone è stata scelta come singolo insieme all’etichetta discografica: eravamo tutti d’accordo che fosse quella giusta per presentarsi al pubblico e la straordinaria accoglienza sul web lo ha confermato. Il video è stato girato a Milano ed è stato pensato dai ragazzi della Karmadillo Concept Factory, un team giovane e di grande talento. Anche le comparse sono state fondamentali; e le ringrazio tutte».

Il testo è tuo?
«Sì, tutti i testi dell’album sono miei. La scrittura dei pezzi è uno dei momenti più importanti e piacevoli per me. Cerco sempre di curare molto i contenuti e di evitare argomenti banali».

E’ una provocazione o davvero pensi che in Italia comanda la mafia?
«L’intera canzone è una provocazione, ma allo stesso tempo racconta fatti reali. L’Italia in questo momento è messa male, anzi malissimo. Trovo un po’ assurdo che si investano forze ed energie per festeggiare. A me sinceramente sembra che qui ci sia poco da festeggiare. I media nazionali continuano a raccontarci versioni dei fatti completamente diversi dalla realtà. Questo Paese sta andando a rotoli. In quanti poi conoscono la vera storia dell’unità d’Italia? Sono sicuro che, se ognuno andasse a leggersi la storia, gli passerebbe la voglia di far festa».

E delle altre canzoni del disco cosa dici?
«In totale ci sono 9 canzoni più un remix. Gli argomenti sono vari, dalle riflessioni personali in pezzi con “Ombre nel deserto” e “Troppo tardi”, a canzoni d’amore e di sesso come “Solamente una notte” e “Mille fate colorate”. Dalle prime recensioni e commenti degli ascoltatori, oltre a “Evviva l’Italia”, piace molto anche “Scusa se faccio rap”, una canzone autobiografica senza peli sulla lingua, in cui mi tolgo qualche sassolino dalla scarpa. Sarà il nuovo singolo e video, cui stiamo già lavorando».

Brividi è il titolo del disco. A cosa ti riferisci?
«Mi riferisco a quei brividi causati da una forte emozione, a quei momenti particolarmente intesti e carichi di emotività. Se con le mie canzoni riuscirò a provocare un brivido anche solo ad 1 ascoltatore, io avrò raggiunto il mio scopo. Al di là di vendite e successo, è questa la cosa che conta di più per me: riuscire a creare un’emozione. Infatti, la realizzazione di questo disco e l’uscita nazionale è già un piccolo grande sogno che si avvera».

Allora è vero che bisogna sempre credere nei propri sogni?
«Assolutamente sì, i sogni sono fondamentali. A tal proposito, riporto una bellissima frase di Jim Morrison, che condivido: La perenne tentazione della vita è quella di confondere i sogni con la realtà. La perenne sconfitta della vita è quella di rinunciare ai sogni per la realtà».

Dove lo si può trovare questo tuo disco?
«E’ disponibile nei migliori negozi di dischi in tutta Italia, inoltre lo si può acquistare su iTunes. Mi sono impegnato con l’etichetta per riuscire a metterlo in vendita a 9,90 euro, il minimo per un cd con 10 tracce; ma ci tenevo che fosse accessibile a tutti. Per tutte le altre info e curiosità vi aspetto su www.siruan.it».

Alessandra Segafreddo (fonte: Il Corriere delle Alpi)

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