Dopo aver trasformato la Palestina in una distesa di macerie e un cimitero a cielo aperto, adesso Israele è passato al Libano. Prima ha fatto esplodere a distanza, in perfetto stile da attacco terroristico, una serie di cerca persone e walkie talkie causando 12 morti e 2.800 feriti, poi sono seguiti i bombardamenti.

E mentre i bollettini italiani di disinformazione e propaganda occidentale, che qualcuno ancora chiama giornali, parlano di “raid mirato”, il ministero della salute libanese ci informa che sono state uccise 640 persone, di cui 50 bambini e oltre 100 donne. Questo il risultato di quello che i ciarlatani di Repubblica hanno definito il “raid mirato”.

Nel frattempo, la settimana scorsa, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che intima a Israele di porre fine “alla sua presenza illegale nei Territori Palestinesi Occupati”. Il testo chiede inoltre agli Stati membri di “cessare la fornitura di armi a Israele”. 124 i voti favorevoli, 12 quelli contrari. L’Italia si è astenuta. Avete capito bene.
A rigor di logica dunque, il nostro governo continua a sostenere quello che è, a tutti gli effetti, uno stato terrorista, responsabile di genocidio e crimini di guerra.

Ma non solo: la Questura di Roma ha addirittura vietato manifestazioni per la Palestina in programma a inizio Ottobre nella Capitale. Gli organizzatori hanno fatto sapere che scenderanno comunque in piazza dichiarando che manifestare “è un atto minimo di disobbedienza”.

Di fronte a un governo guerrafondaio, complice di barbarie e mattanze, sempre più repressivo e liberticida, non resta infatti che disobbedire… e se come in questo caso lo si fa per la pace, non c’è dubbio che sia la cosa giusta da fare.