Nei giorni scorsi ad un evento, un ragazzo giovane mi ha chiesto cosa faccio quando le cose si mettono male, quando i miei progetti non vanno come vorrei, quando i bastoni tra le ruote della vita mi fanno cadere e ci si sente troppo stanchi per andare avanti.

Dopo averci pensato un attimo ho risposto: “Io raddoppio”.

Si, è così: io quando cado mi rialzo e corro il doppio di prima. È tutta la vita che mi succede e ora più che mai. Io adoro la sfida, sono estremamente competitivo… ma non con gli altri bensì con me stesso. Continuo ad alzare l’asticella, a cercare il mio limite, per infrangerlo e andare oltre. E più ostacoli trovo più mi gaso, più difficoltà ci sono lungo il percorso più lo trovo stimolante.

Non posso? Non sono in grado? È troppo dura? Ok baby, giù tutto, all-in e giochiamo duro. Vediamo chi molla per primo! Mi mandi al tappeto? Meglio che mi fai fuori perché se mi rialzo batto forte!

Perché sia chiaro, è inevitabile cadere o inciampare o fallire o sbagliare. Solo a chi non fa un cazzo o resta immobile non succede ma quello è il più grande errore che si potrebbe fare. La differenza la facciamo in base a come decidiamo di reagire a quella caduta.

Tempo fa ho letto da qualche parte che durante l’attività fisica, quando ci sembra di non farcela più e che tutte le cellule del nostro corpo implorino al cervello di fermarsi per riprendere fiato ed energie, in realtà, in quel momento, non siamo neanche al 50% delle nostre forze, del nostro potenziale. È tutta e solo questione di determinazione e forza di volontà. Oh amico, è proprio così!

Ogni volta che ho pensato mollo tutto, ho detto suca, adesso droppo il doppio.
Io non lascio frate, io raddoppio. Io non lascio frate, io raddoppio.” (cit. Egreen)