Nelle ultime settimane sta crescendo un po’ ovunque il timore per l’Influenza A (detta anche Influenza suina). Tutto normale mi son detto, ogni anno ce né una (sars, influenza aviaria, ecc), ma ora ho l’impressione che si stia iniziando a esagerare. Se il pericolo di una pandemia è reale, è giusto che le autorità mettano in allarme la popolazione; se questo virus è veramente pericoloso, ben vengano vaccinazioni di massa e tutte le precauzioni necessarie. Ma… qui c’è qualcosa che non mi torna: al 29 di agosto 2009 i decessi confermati di questa “nuova influenza” erano 2.185, (aggiornamento al 29 settembre 2009: 2.492) in tutto il mondo. Mentre ogni anno, in Italia, muoiono quasi 9.000 persone per complicanze derivanti dalla normale influenza stagionale. Nel mondo quasi mezzo milione, ogni anno. Perchè allora, considerato che non mi vaccino nemmeno per l’influenza stagionale, dovrei vaccinarmi per un altro tipo di influenza che sulla carta sembra meno pericolosa? Perchè i Governi di mezzo mondo sono già mobilitati e i media utilizzano toni allarmistici senza analizzare i potenziali danni rispetto a quelli provocati ogni anno dalla normale influenza?
Domande a cui inizialmente non trovavo risposta. Poi scopro che durante un’indagine fatta a fine luglio, 14 farmacie su 20 visitate, hanno venduto l’antivirale Tamiflu senza ricetta medica, pur essendo obbligatoria. Una confezione costa la “modica” cifra di 36,80 euro (Ufficio stampa Altroconsumo, 30 luglio 2009). Il Tamiflu viene spesso consigliato da medici e farmacisti compiacenti (che hanno il proprio tornaconto).
E così inizio a ipotizzare che si tratti, anche questa volta, di una questione economica. Facendo un po’ di ricerche sul web, ne ho la conferma:

“Da una parte abbiamo gli immancabili interessi economici, che anche in questo caso sono enormi. Calcolando vaccini, farmaci, antibiotici e tutto l’indotto (visite specialistiche, esami di laboratorio, mascherine, ricoveri, ecc) stiamo parlando di un affare da centinaia di miliardi di dollari. Dall’altra però c’è il controllo delle masse.
Nonostante quello che i medici dicono, i vaccini, quando va bene, e cioè quando non producono effetti collaterali immediati (danni vaccinali), indeboliscono il sistema immunitario e predispongono alla malattia futura perché inquinano l’organismo con metalli pesanti e altre tossine velenose (vedi collegamento tra mercurio e alluminio dei vaccini con la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e di Alzheimer, ecc). Quindi le case farmaceutiche non solo stanno incamerando miliardi attraverso la paura, ma si stanno anche ipotecando un mercato spropositato in futuro: milioni di nuovi malati. E le persone malate non sono persone libere…”
(tratto da “Cosa si nasconde dietro l’influenza porcina” di Marcello Pamio, 31.08.09, che consiglio di leggere a chi volesse approfondire l’argomento).

A questo punto, io ho deciso che non mi vaccinerò (mi fanno molta più paura i loro “vaccini-schifezza” che uno dei tanti virus influenzali) ma non voglio prendermi nessuna responsabilità, quindi vi invito a documentarvi personalmente e fare la vostra scelta indipendentemente da quanto scritto in questo articolo. Consiglio infine di leggere gli approfondimenti che ho linkato di seguito, utili per chiarire ulteriormente le idee e ridimensionare tutta la questione.

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Fonti: ilpassatore.it, tantasalute.it, altrenotizie.it, disinformazione.it, altroconsumo.it, internazionale