Il signoraggio è un argomento vastissimo e mooolto delicato. Riguarda tutti noi, nessuno escluso, quindi credo che ognuno di noi dovrebbe cercare di interessarsene. In rete si trovano notizie confuse a riguardo, contraddittorie e per nulla semplici da capire. I mass media invece, non si azzardano nemmeno a nominarlo, ma di questo (specie in Italia) non c’è da stupirsi. Io è da alcuni anni che “lo seguo” per cercare di farmi un’idea e per capire di cosa si tratta. Con questo post, vorrei introdurvi all’argomento, o per chi lo conoscesse già, fornirgli ulteriori informazioni in merito.
Riporto di seguito alcune definizioni che ritengo abbastanza esaustive.
Definizione illusoria: in alcuni manuali di economia universitari si definisce “signoraggio” il denaro creato dal nulla dalla Banca Centrale per comprare titoli di Stato. Esso è in questo caso inteso come un ricavo del Governo, che in tal modo evita di chiedere tasse o soldi presso il pubblico (ma aumenta il debito pubblico!).
Definizione realistica: guadagno del sistema bancario derivante dalla differenza di interessi sui prestiti e sui depositi.
Definizione reale: guadagno del sistema bancario (fatto salvo sulle monete metalliche che va allo Stato) dato dalla differenza tra valore nominale e valore intrinseco della moneta emessa (di carta o elettronica che sia), al quale si aggiunge il guadagno sugli interessi. (fonte: signoraggio.info)
La definizione su Wikipedia invece, è la seguente:
Il signoraggio è l’insieme dei redditi derivante dall’emissione di moneta. Gli economisti intendono per signoraggio i redditi che una banca centrale ed uno stato ottengono grazie alla possibilità di creare base monetaria in condizioni di monopolio. Negli stati moderni, solitamente, una banca centrale stampa le banconote mentre lo stato (ad esempio tramite una zecca) conia le monete, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio.
Vi consiglio infine, la visione (o meglio l’ascolto) di questo video, del buon Adam Kadmon andato in onda nello Zoo di 105 (a cui va tutta la mia stima).
Qualunque idea vi facciate a riguardo, non c’è da esserne contenti. Ma meglio essere informati e incazzati, piuttosto che ignoranti e felici!