5 pensieri sul circo italiano degli ultimi giorni.
1. Questo governo Draghi è finito. È sicuramente una buona notizia. Il vile affarista (per il momento) è fuori dai giochi e il suo branco di ministri zerbini anche. Difficile fare peggio di quanto hanno fatto. Ricordiamoci i nomi di tutti (compresi quei sindaci che lo volevano ancora al potere… per quanto mi riguarda sono nemici dei cittadini).
2. Fuori dai giochi per il momento: si perché personaggi del genere sono maestri nel riciclarsi e trovare nuovi modi per tornare a sedersi sui troni. Non mi stupirei se anche Marione fosse uscito dalla porta principale per rientrare tra qualche mese da quella sul retro.
3. Essendo stato assistente di uno di loro, mi viene spontaneo consigliare agli ex ministri 5 stelle di iscriversi a LinkedIn al più presto: è un’ottima piattaforma per trovare lavoro. Certo, prima di cercarsene uno, anche tutti loro faranno di tutto per trovare una nuova casetta e una nuova poltroncina (preparate i popcorn perché dai rumors che girano assisteremo a cose inimmaginabili e che definire miserevoli è un eufemismo).
4. L’establishment è in subbuglio per non parlare dei mass media. Questa è la cosa più positiva e divertente. Stanno andando in tilt, gli manca improvvisamente un punto di riferimento. Urge un nuovo padrone a cui offrire la loro propaganda e nuove natiche a cui offrire le loro lingue.
5. Come ho già detto tempo fa, la politica attuale per quando mi riguarda è morta e sepolta. Occuparsene (in qualsiasi modo) è perdere tempo, energie e risorse. Preferisco utilizzarle per provare a costruire una nuova società, migliore. Quando succederà, ci troveremo automaticamente ad avere anche una politica migliore. Ma ci vuole tempo, impegno e lavoro. Milioni di persone lo stanno facendo: un passo alla volta sta nascendo una nuova Italia, ma si sa, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.