Come possiamo irrobustire le nostre difese contro l’influenza? Con integratori, vitamine, un’alimentazione particolare? No. Le nostre difese contro l’influenza si rinforzano con il vaccino.”

È difficile anche solo commentare una dichiarazione del genere senza risultare scontati o volgari. Ad essere gentili si potrebbe semplicemente definirlo uno strafalcione di proporzioni bibliche, il problema è che l’affermazione in questione – pronunciata con fierezza e convinzione da Roberto Burioni – è andata in onda in una rete nazionale seguita da milioni di telespettatori. Persone che credono e prendono come oro colato tutto ciò che viene trasmesso da quella “scatola magica” chiamata televisione, tanto più se a pronunciare tali parole è un dottore presentato come luminare della scienza.

In un paese civile e avanzato, di fronte a un episodio simile ci sarebbero state reazioni di qualsiasi tipo, da esponenti della politica, della scienza, esperti del settore alimentare, nutrizionisti, associazioni a tutela dei consumatori e qualunque realtà si occupi di salute. Invece nessuno ha detto niente, silenzio assoluto. Una vergogna che secondo noi non può passare inosservata. Non si può utilizzare un servizio pubblico (RAI), diffondere una tale disinformazione, essere profumatamente pagati per farlo e passarla liscia.
E se le nostre istituzioni, gli enti preposti al controllo e le associazioni di categoria non tutelano i nostri diritti (e non si preoccupano minimamente del benessere dei cittadini), dobbiamo arrangiarci e farlo noi stessi.

È così che nasce questa iniziativa, una sorta di class action, una “doppia-denuncia” collettiva per dire a gran voce che noi non ci stiamo, che non accettiamo più soprusi del genere e che è giunta l’ora di pretendere un po’ di sana e sacrosanta giustizia.

Verranno presentati 2 esposti collettivi:
• Uno all’Ordine dei Medici
• Uno al Prefetto di Roma (per abuso della credibilità popolare e per esercizio del mestiere di ciarlatano)

Più saremo più forza avrà la nostra azione, più sarà difficile ignorarci. Battiamoci insieme per un’informazione migliore, una sanità migliore, una società migliore.

AGGIORNAMENTO del 4 maggio 2023
Ieri primo pomeriggio abbiamo lanciato l’esposto collettivo contro Roberto Burioni e contemporaneamente la campagna di raccolta fondi online per far fronte alle spese dell’iniziativa. Obiettivo 10mila euro in 3 mesi.
In 4 ore sono stati raccolti 3.700 euro e a quel punto la piattaforma alla quale ci eravamo affidati (italiana) ha bloccato tutto. La campagna violava la loro policy. Ma quanto raccolto fino a quel momento è salvo.
Abbiamo immediatamente ripiegato su un’altra piattaforma (internazionale) e la raccolta fondi è ripartita. Complessivamente al momento siamo già oltre il 70% in meno di 24 ore. Se ci bloccheranno anche lì, ne apriremo un’altra e poi un’altra e un’altra ancora.

Detto questo, è bene precisare che l’obiettivo principale dell’iniziativa non è la raccolta fondi bensì raccogliere quante più firme (ovvero esposti) possibili. Ne stanno arrivando molte. Avanti così.
La prossima settimana, io e l’avvocato Fusillo faremo una diretta per approfondire i dettagli, rispondere a domande e dubbi relativi a questa iniziativa.

Nel frattempo sono arrivate le prime reazioni degli adepti del Burioni, a fronte di una sua esternazione sulla nostra campagna (immagine a sinistra) in cui gioiva del blocco della raccolta fondi. Non commento quanto ha scritto perché credo non ce ne sia bisogno, voglio solo dire che provo vergogna per lui. Stiamo valutando una denuncia per diffamazione visto l’insulto che ci ha riservato. Evidentemente non ha capito con chi ha a che fare (oltre a non aver capito tante altre cose).

La cosa curiosa in tutto questo é che né lui né il suo manipolo di seguaci, hanno minimamente replicato nel merito alla nostra accusa, riguardo quella dichiarazione scandalosa e antiscientifica che ha avuto il coraggio di pronunciare in televisione e che va contro alle più elementari basi della medicina a partire dal padre della stessa, Ippocrate, quando affermava: “Lascia che il cibo sia la tua medicina”.

In compenso veniamo accusati di essere dei truffatori a causa della raccolta fondi a loro avviso ingiustificata e con secondi fini.
E allora adesso mi rivolgo a questi fenomeni e dico loro un paio di cose: I TRUFFATORI SARETE VOI perché per immaginare che qualcuno possa creare un’iniziativa simile a scopo di lucro, bisogna veramente essere marci dentro e in cattiva fede. Probabilmente ipotizzate una cosa simile perché voi sareste i primi a farlo avendone l’occasione.
Ricevo quotidianamente offerte di qualsiasi tipo (sponsorizzazioni, proposte commerciali, testimonial, inserzioni pubblicitarie, partecipazioni in società, ospitate, ecc) che puntualmente rifiuto per mantenere integra la mia indipendenza e la mia onestà intellettuale. Ma soprattutto per rispettare la mia LEGGE MORALE (che voi probabilmente non sapete manco cos’è).
Non ho mai rubato 1 euro nella mia vita a nessun essere umano e ciò che ho di più prezioso e che considero di maggior valore nel mio “portafoglio” è la mia parola e il mio nome. Per me i soldi sono NIENTE rispetto a questo.

Lavoro con passione e impegno da quando ho vent’anni, quello che ho me lo sono guadagnato e tutto ciò che ho costruito l’ho fatto senza scendere a compromessi e senza scorciatoie. Potrei tranquillamente vivere da nababbo fregandomene di tante cose per le quali invece mi batto ogni caxxo di giorno mettendoci l’anima. Non voglio applausi o lodi, ho scelto io così, ma questo per dire che potete essere in disaccordo con me, potete avere opinioni e punti di vista diversi dai miei, potete criticarmi per quello che volete ma prima di parlare di “truffe” associate al sottoscritto dovete sciacquarvi la bocca dieci volte.

Aggiungo inoltre, che se fossi io obiettivo di un esposto collettivo o accusato di un illecito, farei il possibile per esser giudicato quanto prima, difendendo le mie posizioni, dal momento che non ho nulla da nascondere e che – nonostante tutto – credo fermamente nella giustizia.
Motivo per il quale di recente, ad esempio, ho rifiutato una prescrizione scegliendo di proseguire un processo che mi vedeva accusato di diffamazione (vincendo in appello).
Qui invece siamo di fronte a un “dottore” nonché un personaggio pubblico, che gioisce per il blocco di una piattaforma e risponde come un bambino delle elementari, in maniera imbarazzante, invece di scusarsi per lo strafalcione che ha detto o di provare ad argomentare le sue tesi.

No, non avete proprio capito con chi avete a che fare. Ma tranquilli, il tempo chiarirà tutto. Anche questo. Siamo solo all’inizio.

Grazie a tutti gli altri (siamo tanti e sempre di più) per il sostegno e la collaborazione. Avanti tutta. Non si molla di un centimetro.

AGGIORNAMENTO del 8 maggio 2023: la campagna raccolta fondi ha raggiunto e abbondantemente superato l’obiettivo. Attualmente siamo a circa il 200%. Ciò nonostante rimane aperta in quanto – come stabilito dall’inizio – i fondi extra verranno utilizzati solo ed esclusivamente per promuovere l’iniziativa stessa e darle quanto maggior risalto possibile. Stiamo valutando la possibilità di acquistare alcuni spazi pubblicitari (su mezzi di trasporto e spazi pubblici). Nelle prossime settimane verrà resa pubblica la rendicontazione completa in cui verranno inseriti tutti i trasferimenti di denaro in entrata e uscita (fatture, ricevute, ecc).

AGGIORNAMENTO del 3 luglio 2024: circolano su Facebook e su X alcuni post di Roberto Burioni nei quali quest’ultimo riferisce di avere a disposizione i dati dei partecipanti all’esposto collettivo contro di lui e che li utilizzerà sia per querelare i partecipanti all’esposto sia per divulgare i loro dati personali o cederli a terzi. Cerchiamo di fare chiarezza.

1. Un esposto ad un ordine professionale deve essere firmato. Gli ordini non accettano esposti anonimi. Pertanto, l’esposto è stato presentato a nome di tutti coloro che avevano deciso di partecipare all’iniziativa.
2. Tutti i partecipanti all’esposto hanno firmato un’autorizzazione ai sensi della legge sulla privacy autorizzando l’Avv. Fusillo a comunicare i loro dati all’autorità amministrativa destinataria degli esposti (Prefettura e Ordine professionale). Senza questa autorizzazione sarebbe stato impossibile presentare gli esposti.
3. Per identificare i partecipanti all’esposto è necessario allegare i documenti di identità e le procure all’avvocato che li assiste. Questo è stato fatto indicando nell’intestazione dell’esposto i nomi dei partecipanti e comunicando al solo ordine professionale il link ad una cartella, accessibile solo all’ordine, con i documenti e le procure. L’Avv. Fusillo non ha comunicato a nessuno, se non all’autorità amministrativa che aveva diritto ad averli, i dati per accedere ai documenti degli esponenti.
4. Burioni ha dichiarato su Facebook di aver avuto l’accesso a questa cartella direttamente dall’ordine. Vi è, pertanto, la prova della violazione della riservatezza dei dati sia da parte dell’ordine sia da parte di Burioni. L’art. 2 ter del d.lgs. 196/2003 consente alle pubbliche autorità, come gli ordini professionali, il trattamento dei dati personali solo ai fini dell’adempimento dei loro compiti di pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri ad esse attribuiti. Le pubbliche autorità hanno il dovere di tutelare la riservatezza dei dati e non possono comunicare a terzi i dati di cui vengono a conoscenza. L’ordine avrebbe dovuto oscurare i dati dei partecipanti all’esposto prima di trasmettere la copia a Roberto Burioni.
5. Inoltre, le esternazioni fatte da Burioni integrano il reato di minaccia. L’esposto, che si può leggere su questo link https://www.difendersiora.it/esposto-collettivo-roberto… (dove è anche presente collegamento alla rendicontazione completa della campagna), ha un contenuto del tutto neutrale e non può integrare in alcun modo il reato di diffamazione.
6. È in corso di presentazione un esposto al Garante della privacy per la violazione dei dati di cui sarebbero responsabili Burioni e l’Ordine di Pesaro.
7. Tutti i partecipanti all’esposto collettivo, i cui dati personali sono stati violati dall’Ordine e da Burioni, possono presentare una denuncia per i reati commessi: – art. 617 ter c.p. (accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico), contro Burioni e l’Ordine, – art. 612 c.p. (minaccia) contro il solo Burioni, e chiedere il risarcimento del danno.
8. In precedenza, Burioni aveva dichiarato di aver presentato una querela per diffamazione contro Matteo Gracis e Alessandro Fusillo. Al momento non si sa nulla di questo procedimento.
I post di Roberto Burioni sono la più classica zappa sui piedi. Pensava di poter denunciare un reato che invece è inesistente ma ne ha commessi pubblicamente altri ben più gravi. Il professore pensava di portare in tribunale i partecipanti all’esposto ed invece dovrà venirci lui.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e sui prossimi passi. Tutti coloro che hanno partecipato all’esposto riceveranno nei prossimi giorni un’informativa per email.