In questi giorni a Roma sta andando in scena l’ennesimo teatrino nei palazzi del potere. Ci raccontano che stanno dialogando, ragionando e si stanno confrontando per individuare ed eleggere il miglior Presidente della Repubblica possibile. FALSO. Si stanno mettendo d’accordo per trovare un nome che possa garantire a tutti di mantenere le loro poltrone. Come sempre, anzi, più di sempre!
Perché a tutti coloro che sono dentro a quei palazzi, oggi più che mai, va bene mantenere le cose come stanno. Eleggere un Presidente che sia veramente rappresentante dei cittadini, garante della Costituzione e soprattutto che svolga una funzione neutrale di sorveglianza e coordinamento (così come il nostro ordinamento prevede) potrebbe scombinare i piani. Per non parlare di mettere a rischio il “governo dei migliori” e far tornare al voto i cittadini. Sia mai! Va tutto così bene che è meglio stare buoni e continuare ad alimentare il Draghistan.
Infatti molto probabilmente sono già d’accordo su tutto e tutto è già scritto, ma devono far finta di impegnarsi nel favoloso gioco della “democrazia” così che l’opinione pubblica si senta rassicurata e ben rappresentata.
Ecco, di fronte a questo squallido siparietto, se permettete, a me non frega assolutamente nulla di chi eleggeranno perché non farà alcuna differenza.
E a pensarla così credo siano milioni di italiani: la ferita provocata in questi ultimi anni non è rimarginabile facilmente. Ci vorrà un tabula rasa totale prima che “quelli come me” tornino a fidarsi, anche solo un minimo, delle istituzioni. Non ci resta che sperare in qualche colpo di testa (o di stato?) e scaramuccia tra leader che faccia saltare la baracca e apra una bella crisi. Si, sogno una crisi! Il loro disfacimento è la nostra prosperità. Tutto il resto sono chiacchiere a cui non ho più intenzione di dar retta.
Chi se ne frega di voi e del vostro nuovo Presidente della Repubblica (delle banane).