Giornalista indipendente, perché truffatore degli ignoranti pareva brutto.”

Al signor Alberto queste 8 parole sono costate 2mila euro.
Mille per il sottoscritto e mille per il mio avvocato. Questa è la cifra pattuita per ritirare la querela contro di lui per diffamazione. Bonifico ricevuto, querela ritirata.

Ora, ci tengo a precisare che io non sono un amante di denunce e querele in generale, perché si tratta pur sempre di scocciature e “a casa mia” le questioni si risolvono faccia a faccia, con una stretta di mano o mal che vada con un vaffanculo.
Col tempo inoltre, non solo ho dovuto imparare ad ascoltare e accettare le critiche (inevitabili se ti esponi e a volte utili) ma anche gli insulti. Fanno parte del gioco. Non mi toccano, anzi spesso mi divertono. Di leoni da tastiera è pieno il web, di persona devo ancora incontrare il fenomeno di turno.

Quello che invece non accetto sono le falsità, le invenzioni, le menzogne. Se mi accusi di qualcosa è bene che tu abbia prove a sostegno di quanto dici, altrimenti paghi! Perché si può mettere in discussione il mio carattere, disprezzare le mie opinioni o anche denigrare il mio lavoro, ma nessuno può permettersi di infamarmi né di darmi del “truffatore”. Così come gli attacchi (in caso) vanno rivolti a me, non a chi mi legge o mi segue.

Ho deciso di pubblicare questo post per chiarire la cosa ed evitare altri spiacevoli bonifici a tutti quei detrattori che non sono in grado di esprimersi civilmente e a modino.

p.s. Grazie all’avvocato Carlo Alberto Zaina, al mio fianco in mille battaglie da oltre dieci anni.