A volte sogno giorni di desolazione, giorni di lasciarsi andare, di canne e whisky fino a star male, di cellulare silenzioso e computer spento, di zero pranzi o cene, di sigarette e caffè, di “vaffanculo al mondo”, di “oggi potete morire tutti”, di “oggi potrei morire anch’io”.
Perchè in fondo anche il degrado ha il suo fascino, lo squallore, l’abbandono, il buio… e poi è così facile farsi prendere, lasciarsi andare, perdersi. Soprattutto quando nulla sembra cambiare, o peggio, quando tutto sembra cambiare in peggio. Quando continua a piovere, e tu aspetti il sole, ma il sole non arriva mai… oppure si fa vedere, ma solo per qualche istante, solo per qualche giorno.
Quando tu non capisci più loro e loro non capiscono più te.
Quando, in fondo, di capire loro non è che ti interessi più di tanto… e che loro capiscano te poi, proprio zero.
Ma non ho il diritto di lasciarmi andare, anzi, ho il dovere di reagire.
E allora… “Su la testa, risciacquati la faccia e vai! …la desolazione e il degrado non fan per te, e per questa vita!”.