Il 5 giugno dell’anno scorso in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, il Corriere della Sera, il più importante quotidiano italiano per diffusione, aveva scelto come sponsor speciale nientepopodimeno che l’ENI, considerata tra le aziende più inquinanti del mondo e implicata in scandali internazionali per devastazioni ambientali, tangenti e nefandezze varie. Avevo raccontato tutto in questo articolo.

Ieri invece, 5 giugno 2021, sul sito web del Corriere, lo sponsor del giorno (sempre in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente) era la Nestlé, ovvero la più grande multinazionale del mondo nel settore alimentare.
Lo slogan principale che ha campeggiato in primo piano a caratteri cubitali era: “Scopri il BUONO di Nestlé con l’Italia” …e poi via di altri richiami all’impegno ambientalista della nota azienda (obiettivo zero emissioni, confezioni riciclabili, ecc). Il tutto confezionato con una bella foto sullo sfondo di un padre che abbraccia il figlio baciato dai raggi del sole. Spettacolo!

Già, peccato che giusto qualche giorno prima – il 3 giugno – il Financial Times avesse rivelato il contenuto di un documento interno della Nestlé, in cui l’azienda ammetteva che oltre il 60% dei loro prodotti non si potesse definire “sano”. E se lo dicono loro!

Notizia che abbiamo pubblicato su L’Indipendente ma che naturalmente sul Corriere della Sera non ha trovato alcuno spazio. Chissà come mai.

Cercando sul sito del quotidiano la parola “Nestlé” compaiono la bellezza di 377 risultati… nessuno dei quali contenente nemmeno una parola che possa infastidire il colosso svizzero. Ci mancherebbe altro!
Allo stesso tempo, la pagina Wikipedia dell’azienda ha un intero capitolo dedicato alle critiche alla politica commerciale tra cui si trovano casi riguardanti la questione controversa del latte per neonati e latte inquinato (caso specifico italiano), cibo transgenico, schiavitù e manodopera minorile e comportamenti opportunistici durante delle siccità (controllate pure).

Sarebbe questo il “BUONO” che la Nestlé ci invita a scoprire attraverso il Corriere della Sera?

Come può un quotidiano offrire ai propri lettori un’informazione imparziale e senza filtri di fronte a un tale conflitto di interessi?
E’ questo il giornalismo che dovrebbe informare l’opinione pubblica su quello che succede nel mondo, sulle questioni ambientali e alimentari che influiscono sulla vita di qualsiasi essere umano, nonché sul nostro presente e sul futuro dei nostri figli?

Per quanto mi riguarda, è solo l’ennesima conferma che questi ciarlatani dell’informazione non fanno più giornalismo, ma siano diventati in tutto e per tutto, zerbini, megafoni e uffici stampa di governi e multinazionali.

Stolto chi li segue, li legge e si fida ancora di loro!