In molti mi state segnalando questa classifica e la mia presenza all’interno di essa. È basata sull’interazione dei canali social dei giornalisti italiani (…escluso Telegram, che per me invece è il più importante e se fosse preso in considerazione sarei – a onor di cronaca – nei primi tre).
Un paio di considerazioni a riguardo.

Non ho mai avuto particolare interesse in classifiche del genere né in classifiche di altro tipo. Il valore di un giornalista non si misura certo in base al seguito che ha sui social bensì su altri parametri. E lo direi anche se fossi primo. La popolarità conta zero, tanto più se virtuale.
Diversi di questi nomi qui sotto io non li considero nemmeno giornalisti bensì pennivendoli (e l’Ordine dei giornalisti del Veneto sta valutando un procedimento disciplinare nei miei confronti per aver espresso pubblicamente e più volte questa mia critica).

La graduatoria in questione inoltre, è basata sull’interazione generata dai post, ciò significa che anche in questo caso viene “premiata” la quantità a discapito della qualità. Più contenuti uno pubblica, più genera interazioni. Il giornalismo vero è altra roba!

Una classifica seria sui giornalisti dovrebbe basarsi sull’onestà intellettuale, sulla credibilità e la professionalità. Ma in tal caso i presenti si conterebbero – forse – sulle dita di una mano.

Ad ogni modo colgo l’occasione per ringraziarvi per il seguito e il supporto: non ho fatto ricerche a riguardo ma credo di essere l’unico della lista ad essere del tutto indipendente e non far parte o lavorare per alcun grosso network mediatico. Ma soprattutto a continuare a dire sempre e comunque il cazzo che mi pare e piace.