Ci stanno distruggendo, senza che ce ne rendiamo conto.
Stanno letteralmente spappolando il cervello di milioni di adolescenti e noi, stiamo qui a guardare, a volte ridendo altre addirittura partecipando a questa mattanza.
Mi riferisco a un’arma cognitiva confusa con un social network dal nome di Tik Tok, nata e sviluppata in Cina… paese nel quale, tale applicazione, è bandita. Avete capito bene, Tik Tok, prodotto cinese, in Cina non c’è. Al suo posto, esiste un’applicazione parallela molto simile, chiamata Douyin che ha una piccola grande differenza: il suo algoritmo, promuove contenuti edificanti, mentre quello di Tik Tok, promuove contenuti decadenti, diseducativi e demenziali. Ecco perché in Cina è proibito.
Anche in India, la più grande democrazia del mondo, con oltre 1 miliardo e mezzo di persone, Tik Tok non si può usare: è stato bandito con la motivazione che è una minaccia per la sicurezza nazionale.

Noi invece lo utilizziamo, alla grande. In Italia circa 7 adolescenti su 10 lo usano quotidianamente. Nel mondo gli utenti attivi sono oltre 1 miliardo, la maggior parte sotto i vent’anni. Il tempo medio di permanenza sull’app è di 95 minuti al giorno.

Ora, io sono convinto che molti di voi non abbiano la più pallida idea di quello che succede lì dentro, mentre ritengo importante che ne siate a conoscenza… e allora oggi vi porto giusto un assaggino. Vedrete cose che voi umani non potete neanche immaginare.
Tenete in considerazione che i prossimi video prolificano su Tik Tok mentre i miei, dedicati a geopolitica, informazione libera e imparziale, spirito critico e beneficio del dubbio, vengono regolarmente cancellati, rimossi, bannati e censurati da questa “simpatica piattaforma”, in quanto violerebbero le norme della community. Quelli di seguito invece, sono perfettamente in linea con tali norme… buona visione.

Questi sono solo alcuni esempi, tanto per darvi l’idea del livello. Sia chiaro che anche gli altri social network presentano criticità, contenuti estremamente discutibili e vari lati negativi ma nulla come Tik Tok.
Questo infatti causa dipendenza e gravi danni alla salute mentale degli utenti, specie i più giovani. Tale diavoleria tecnologica ha contribuito in maniera importante ha minare la loro capacità di attenzione e concentrazione, che al momento è di circa 8 secondi, meno di un pesce rosso. Motivo per cui, secondo me, anche l’Italia e l’Occidente intero dovrebbero bandirlo al più presto.

Riguardo invece la questione censura e la rimozione dei miei contenuti, ci tengo a ricordare che le leggi di uno stato nonché la nostra Costituzione, sono ben al di sopra di qualsiasi regolamento o norma di qualche società privata, cinese o americana che sia, dunque se all’interno della nostra Costituzione esiste un Articolo 21 che dichiara come “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” qualsiasi società privata che intende operare sul nostro territorio, deve rispettare tale principio. Le norme di una community valgono zero, rispetto alla nostra Costituzione e nel momento che tali norme violano un nostro diritto, sono da considerarsi del tutto illecite e fuorilegge.
Tant’è che la Apple di recente è stata costretta a rimuovere applicazioni come WhatsApp dal proprio store digitale cinese, perché il governo così gli ha ordinato di fare e l’azienda americana ha dichiaro: “Siamo obbligati a seguire le leggi dei Paesi in cui operiamo, anche quando non siamo d’accordo”. Dunque il problema, non sono le norme della community, l’algoritmo ostile o altre cazzete simili. Il problema, evidentemente , è che in Italia il governo, fa fare a Tik Tok – un’arma cognitiva cinese – il cazzo che gli pare.