Avviso: se siete bacchettoni, perbenisti, bigotti, benpensanti o proibizionisti, saltate questo post. Ignoratelo, fate finta che non esista, passate oltre. O se volete leggetelo pure basta che evitiate di esprimere giudizi o critiche moraliste perché non me ne può fregare di meno. Grazie.

Quando uscì BLOW avevo da poco compiuto 18 anni ed ero nel pieno della mia idiozia adolescenziale. Quel film pazzesco, con un magistrale Jhonny Depp, fu vera e propria benzina sul fuoco! Con la mia compagnia di amici di allora, passammo dal maneggiare qualche grammo di erba ogni tanto, a diversi chili a settimana. Eravamo incredibilmente sprovveduti, del tutto irresponsabili e vedevamo in Boston George (il protagonista della pellicola) un mito assoluto.

E mai, mai e poi mai… avrei immaginato che circa vent’anni dopo mi sarei trovato, prima a parlare con George al telefono e poi a scrivere la prefazione dell’edizione italiana del libro da cui è stato tratto il film (e che negli Stati Uniti è diventato un best seller da oltre 3 milioni di copie vendute).
Se ai tempi qualcuno mi avesse fatto questa predizione, gli avrei consigliato di cambiare spacciatore o smetterla di farsi acidi. E invece, è realtà, è tutto vero.

Oggi in Italia esce questo libro: “BLOW. Come un ragazzo di una piccola città ha guadagnato 100 milioni di dollari con il cartello della cocaina di Medellin e poi perso tutto”. Edito dalla casa editrice Officina di Hank (disponibile nelle librerie e in tutti i digital store).
…e si, la prefazione è di Matteo Gracis.

Leggetelo, è una botta di vita.