Buonasera a tutti. Le visite al blog aumentano di giorno in giorno e il viaggio procede benissimo, quindi siamo contenti di tutto. Continuate a seguirci, i vostri commenti ci fanno sempre piacere.
La notte è filata liscia come l’olio, tra danze tribali improvvisate intorno al fuoco e urla a squarciagola.
Questa mattina intorno alle 11.30 ci siamo collegati con Radio Club 103 (nostro media partner per questo e altri viaggi) per cinque minuti di diretta radiofonica (che è possibile ascoltare in podcast QUI).
Levate le tende siamo ripartiti verso sud, fermandoci dopo 40 km, a Benicàssim, una cittadina con 12.000 abitanti, località balneare con turismo prevalentemente spagnolo. Qui ogni anno si celebra il più importante festival di musica indipendente d’Europa. Purtroppo è a luglio quindi in questo caso siamo arrivati un po’ tardi. Poco male, spiagge sabbiose e mare limpido ci hanno intrattenuto tutto il pomeriggio.
Il nostro gruppo (noi più altri amici cadorini) ha vari soprannomi tra cui Kadore Bad Boys, Bonobo Family, ecc, nati da feste in baita e serate in compagnia. In questi giorni ne abbiamo aggiunto uno, ovvero LE FAINE, dovuto all’incredibile furbizia e sottile intelligenza dimostrata in certe situazioni (specie da parte del nostro eroe, il Faz… ma anche noi, non si scherza). 🙂
Vedendo alcuni pescatori sugli scogli vicino la spiaggia di Benicàssim, c’era venuta l’idea di attrezzarci per procurarci il cibo da soli… idea che abbiamo abbandonato fortunatamente quasi subito, quando ci siamo resi conto che avremmo rischiato di trovarci senza cibo, in mezzo al nulla. Un’abbondante spesa al supermercato del paese ha chiuso la questione.
Attratti sempre di più dalla “vita selvaggia” abbiamo lasciato la località balneare nel tardo pomeriggio, alla ricerca (sempre verso sud) di un posto dove accamparci. Navigatore satellitare e Google Maps, anche questa volta, si sono rivelati essenziali.
Ci siamo sistemati su una spiaggia di sassi, a circa 20 metri dal mare (la località si chiama Santa Barbàra ed è a pochi km a nord di Burriana). Intorno a noi il nulla, vediamo solo luci lontane sulla costa, di qualche cittadina sconosciuta. Gli altri preparano la grigliata (di pesce) e io scrivo. E’ strano essere qui, in tenda, lontani da tutto ma nello stesso tempo collegati col mondo, grazie a internet. E’ una sensazione piacevole.
Le Faine mi chiamano! E’ pronto. Spengo il pc e vado a godermi il pesce. Domani… Valencia! Lo spettacolo continua!