foto credit: HONI

Dopo il teatro negato a Bologna è la volta di Belluno. Ebbene si, la “mia” Belluno (capoluogo della provincia in cui sono nato). Il 22 giugno avrei dovuto tenere un evento alla SPES ARENA, un palazzetto in cui tra l’altro avevo già parlato nell’aprile dell’anno scorso, senza alcun problema.
Ma nel frattempo, mi dicono gli organizzatori, il mio nome e la mia figura sono diventati più “ingombranti” ed evidentemente sgraditi.
Così qualcuno ha fatto qualche telefonata e la data è saltata. Improvvisamente il giorno fissato per l’evento (prenotato mesi prima), è diventato non più disponibile. Hanno tirato in ballo problemi burocratici, di tempistiche e cose simili. Che guarda caso l’anno scorso, nello stesso posto, con gli stessi organizzatori, non c’erano stati.

Come promesso è stata prontamente trovata un’altra location (anche perché c’erano già oltre 150 prenotazioni) e ci spostiamo a qualche decina di km nella ridente cittadina di Feltre e in una location pronta ad accoglierci con piacere.

Ora, non posso e non voglio credere che l’amministrazione comunale di una bellissima città come Belluno si abbassi a miserie simili. Al tempo stesso però, so bene che in municipio sono al corrente della cosa (anche perché tra le varie telefonate intercorse pare ci sia stata anche quella di un assessore in carica). Allora ne approfitto per avanzare una proposta, volta a trasformare una potenziale inutile polemica in un’occasione di confronto e conciliazione collettiva: mi rendo disponibile per un evento a Belluno (in luogo e data da definire insieme), in cui rinuncerò al mio cachet e nel quale tutti gli introiti andranno devoluti in beneficienza (magari all’associazione “Bellunesi nel mondo” che tanto si impegna per esportare cultura, tradizioni e buon senso che accomunano e contraddistinguono le genti del nostro territorio).

In tempi di guerra, sarebbe un bel modo per mostrare che con il dialogo si può promuovere pace e collaborazione (anche avendo, magari, punti di vista e posizione diverse).

Nel frattempo, se vedon a Feltre! …e in tutte le altre città del tour.

AGGIORNAMENTO del 1 giugno 2023
Arrampicarsi sugli specchi: espressione figurata comunemente utilizzata in vari contesti con varie sfumature di significato, tra cui “utilizzare argomenti artificiosi per cercare di avere ragione”; “argomentare sottilmente per giustificarsi di qualcosa (senza però riuscirci)”; “perorare una causa persa”; “difendere l’indifendibile”. Con tale espressione si indica anche la situazione di coloro che stanno cercando con ogni mezzo dialettico di uscire da una situazione imbarazzante o spiacevole e chi li ascolta ne ha notato il goffo tentativo.

Ecco l’articolo di oggi del Corriere delle Alpi (giornale locale che funge, come qualsiasi quotidiano italiano, da bollettino di propaganda a disposizione delle istituzioni).
Ah… fa parte del Gruppo GEDI (come la Repubblica e la Stampa) il cui proprietario è sua maestà John Elkann.
Non un accenno sulla mia proposta di conciliazione, in cui ho parlato di pace e collaborazione per organizzare insieme un evento. Non un accenno al fatto che la data in realtà non è stata annullata bensì spostata (a Feltre). E nemmeno all’ipotesi che (forse) chi ha pestato la cacca ora sta cercando in tutti i modi di uscirne con le scarpe pulite.
Se questa gente lavorasse con un briciolo di onestà intellettuale, tali informazioni sarebbero state inserite.

Invece di alimentare la polemica (che ho già definito inutile nel mio precedente post a riguardo), che facciano sapere se hanno intenzione di dialogare in maniera costruttiva per un nuovo evento (i cui proventi lo ricordo andrebbero devoluti in beneficienza).

TUTTO IL RESTO, SONO CHIACCHIERE DA BAR.

AGGIORNAMENTO del 1 settembre 2023
E così non era vero che Belluno non mi voleva!
Falso allarme. Malinteso. Incomprensione. Nel giugno scorso la data che avrei dovuto tenere nel capoluogo di provincia era stata cancellata e spostata a Feltre. L’amministrazione comunale aveva da subito precisato che non si trattava di censura bensì di una sbagliata procedura di prenotazione della location. La solita burocrazia birichina insomma. E sui giornali locali era stato detto: “Richiedano lo spazio secondo le regole e gli verrà dato senza problemi”. Detto fatto.

Il 21 settembre si va in scena al Teatro Comunale per una conclusione del tour coi fiocchi.

.

.

AGGIORNAMENTO del 27 settembre 2023


L’evento fantasma al teatro comunale di Belluno
Dal momento che i giornaletti locali non hanno visto né sentito niente a riguardo (nonostante avessero dato risalto alla polemica legata all’annullamento del primo evento, vedi sopra), abbiamo preparato per loro un piccolo comunicato stampa con tanto di foto correlata. Possono fare copia/incolla come fanno di solito per le notizie che pubblicano oppure cambiare qualche particolare per renderlo più appetibile a quei quattro gatti che ancora gli danno retta e lisciare il pelo ai loro editori.
Un saluto affettuoso anche a coloro che hanno sperato fino all’ultimo che l’evento sarebbe stato un flop.

Un Teatro Comunale di Belluno gremito ha accolto, giovedì 21 settembre, Matteo Gracis per il suo spettacolo satirico dal titolo “Elogio al beneficio del dubbio e al pensiero critico”. Evento che aveva fatto discutere nei mesi scorsi in quanto si sarebbe dovuto svolgere a giugno alla Spes Arena, prima di essere annullato e spostato a Feltre.
Questa volta è filato tutto liscio così che 400 persone giunte da tutta la provincia e oltre hanno assistito all’intenso monologo del giornalista indipendente nato a Pieve di Cadore.
Tra i passaggi più apprezzati dal pubblico le stoccate al mainstream e alle fake news: “La vostra percezione della realtà si plasma in base alle notizie che ricevete. Se l’informazione è distorta, così come abbiamo visto a causa di conflitti di interesse, propaganda, ingerenze politiche eccetera, la vostra percezione della realtà sarà distorta e vi convincerete di vivere in un mondo che non esiste. Un mondo nel quale, per esempio, potreste uscire di casa con l’ombrello aperto anche se fuori c’è il sole, perché la tv vi ha detto che fuori piove”.
Applausi anche per i temi legati alla disobbedienza civile e al libero arbitrio in cui Gracis ha ricordato le storiche battaglie di Nelson Mandela, Ghandi, Thoreau, Malcom X per poi citare Julian Assange invitando a mobilitarsi per la sua liberazione.
Spazio inoltre alla satira vera e propria con una battuta provocatoria nei confronti dell’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi: “Ma avete mai provato a guardarlo negli occhi? Non sta bene quella persona. Io lo chiamo Il Draghetto. Vorrei invitarlo nella mia baita, sotto l’Antelao, qui nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, per farci una passeggiata insieme nella natura incontaminata. Gli direi di venire con me, per sentire il canto degli uccellini e poi ci ascoltiamo un po’ di Bob Marley, ci fumiamo una cannetta… secondo me si mette a piangere, rinsavisce, mi dice <<Matteo scusa, che cosa ho combinato?!>>.
Finale emozionante con molti occhi lucidi in platea per una chiusura dedicata alla gratitudine, la consapevolezza e l’importanza del pensiero positivo.
Parte dei proventi della serata, ovvero 1.000 euro, è stata devoluta all’associazione Belluno Donna.


 

Punto, game, set, match. Ciao.