Bevo un whisky con ghiaccio. Ore 3.20 di notte. Milano, 26 gradi. Il ventilatore acceso anima una tenda che, non so spiegarmi come, ad ogni passaggio dell’aria si muove sempre in modo diverso. La fisso per qualche istante e mi rendo conto che potrei starmene qui a guardarla tutta la notte, non capirei comunque il motivo della sua originalità.
Musica random, mando avanti e ascolto in media una canzone su dieci di quelle che il pc mi propone. Moscerini curiosi danzano intorno alla lampada che illumina la tastiera del computer. Io ho un foglio bianco da riempire, un cursore che lampeggia, gli occhi che a momenti si chiudono e un po’ di fame.
La città si sta svuotando, tra chi se ne va e chi si rinchiude in casa. Sembra di essere in guerra questi giorni, le sirene delle ambulanze suonano ogni mezz’ora. Il caldo uccide. La gente scappa. Io resto qui, ancora per qualche giorno. Tempo di chiudere il nuovo numero (di Dolce Vita) e via… montagna, mare, mare, montagna… è uguale basta che ci siano poche macchine, poche persone, poche case, poco di tutto. Basta che ci sia poco.
Ultimamente mi è venuto il volta stomaco in un centro commerciale di Jesolo, orribile, finto, grigio, vuoto (di merce), pieno (di gente). Era una domenica pomeriggio, ci sono entrato per caso con un paio di amici perchè fuori pioveva che Dio la mandava e volevamo fare un giro. Dentro intere famiglie, entrate non per caso e non per farci un giro ma per passarci la giornata. Facce affamate di… cose! Banco dei telefonini sotto assedio. Code alle casse.
Ultimamente riesco a malapena ad arrivare alla terza “notizia” dei telegiornali, poi spengo la tv, per evitare di sfondare lo schermo con la prima cosa che mi capita per mano. Ormai siamo a livelli imbarazzanti. Sono vere e proprie tele-prese-per-il-culo. Dedicano 1 minuto ½ alla notizia che una serie di boss tornerà presto in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare (tra cui killer accusati di decine di omicidi, associazione mafiosa, ecc) e 4 minuti per raccontarci di un concorso di oracchiotti e peluche.
Fortunatamente, nell’ultimo periodo, ho anche assistito a un concerto emozionante, di Mark Knopfler, a Villa Manin (vicino Udine)… pura magia. Difficile descriverlo con le parole. Magia anche nel cielo di Rugen (isola della Germania, nel Mar Baltico) ancora chiaro in piena notte. Bellissimo scenario per un bellissimo matrimonio del nostro caporedattore (auguri Maurizio!).
Alti e bassi quindi. Grigiori e magie, in questa caldissima estate 2008.
Il mio foglio bianco ora è pieno, il nuovo numero è chiuso. Via…