Ieri è venuto a mancare Silvestro Montanaro, giornalista libero e coraggioso. Ci ha lasciato a 66 anni.
Ho avuto il piacere di interagire con lui a distanza in varie occasioni. E l’onore di pubblicare i suoi preziosi articoli di geopolitica e contro-informazione su Dolce Vita (dal 2015 al 2018), diversi dei quali in esclusiva, l’ultimo di questi particolarmente “pesante” raccontando gli intrecci tra Stato e Mafia.
Spesso abbiamo discusso trovandoci in disaccordo e avendo punti di vista differenti su varie questioni. E’ sempre rimasta immutata naturalmente la mia stima nei suoi confronti.
Silvestro era un giornalista vero, di quelli che in Italia non ci sono più (o sono sempre più rari).
I suoi reportage erano scomodi e senza filtri (motivo per cui la RAI lo allontanò, nonostante la sua trasmissione “C’era una volta” facesse ottimi numeri). Suo, il documentario più noto su Thomas Sankara (il presidente del Burkina Faso assassinato a fine anni ’80 per essersi schierato contro l’imperialismo e il neocolonialismo).
Oggi sono andato a ripescarmi i nostri scambi email, tra i quali ho trovato questa cosa che gli avevo mandato nel 2017 (con la foto che vedete qui sopra):
<< Buongiorno Silvestro, ho finito ieri di leggere “Col cuore coperto di neve” e sono ancora turbato. L’ho divorato, letto in 48 ore. Non vedevo l’ora di finirlo, di liberarmene. Non sono nato ieri e ho già avuto la fortuna di viaggiare molto (anche in Asia, Sud America e Africa) quindi conosco certe dinamiche… ma i racconti nel suo libro sono la prova che non c’è veramente limite alla crudeltà umana. E grazie al cielo, ogni volta mi sconvolgo ancora. Ad ogni modo, bando alle ciance: la mia copia ho deciso di lasciarla qui, in questo resort maldiviano dove mi trovo attualmente per un breve soggiorno (di norma sono un viaggiatore “on the road” ma in questo caso, io e la mia compagna in dolce attesa, ci siamo concessi una vacanza relax): c’è una piccola libreria a disposizione degli ospiti e credo che il suo libro qui abbia una valenza speciale. L’ho quindi “abbandonato” a disposizione di chi vorrà leggerlo, con un mio piccolo “commento introduttivo”. Detto questo, gliene vorrei ordinare 10 copie, da regalare a qualche amico… >>
Mi rispose così: << Bella l’idea di lasciare il libro lì, in “paradiso”. Ero molto amico del giovane presidente che hanno spodestato. Lui ed un gruppo di ragazze erano la speranza della povera gente lì alle Maldive. Grazie a te, Matteo. Ed auguri a te e alla tua compagna. >>
Quel libro di Silvestro è un pungo nello stomaco, racconta storie e dinamiche dietro al giro della prostituzione internazionale. Cose che in confronto, il peggiore film horror è acqua fresca.
Silvestro era così, si è sempre occupato dei più deboli, degli indifesi, denunciando soprusi e ingiustizie. Lascia un vuoto importante, in questa Italia fatta di giornalisti zerbini di politici e poteri forti.
Imbarazzante, tra l’altro, l’indifferenza dei grandi quotidiani sulla sua dipartita. Un silenzio che la dice lunga.
Ciao Silvestro, rest in power!