Ho notato ultimamente, che con il crescente utilizzo di internet (e soprattutto dei social network), spesso vengono pubblicizzati siti, gruppi o personaggi strettamente legati a ideali fascisti. Voglio quindi ricordare con questo post, che si tratta di un comportamento ILLEGALE, fuori legge, considerato REATO, e che fino a prova contraria, il regime è finito da un pezzo. Riporto di seguito alcuni passaggi della legge che regola tali comportamenti: 

L’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “legge Scelba”, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche». La legge prevede per il delitto di apologia sanzioni detentive, più severe se il fatto riguarda idee o metodi razzisti o se è commesso con il mezzo della stampa, ed accompagnate dalla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.
 

Quindi all’occhio, cari nostalgici sostenitori del Duce, pensateci bene prima di esprimere pubblicamente le vostre simpatie, che rischiate un giorno o l’altro, di beccarvi una bella denuncia!  

– Gruppo Facebook: Il vostro Duce vi manca solo perché non siete vissuti sotto la sua dittatura

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