E così oggi festeggiamo appassionatamente il 25 aprile, in un Paese nel quale da più di 1 anno sono in atto coprifuoco, lockdown, divieti di assembramento, obblighi vaccinali, spostamenti limitati e autocertificazioni per qualsiasi cosa.
Dove palestre, cinema, teatri, discoteche e stadi sono chiusi e dove ristoranti e bar hanno orari da conventi delle Orsoline.
Un Paese in cui la stampa è totalmente allineata nonché megafono delle istituzioni e dove allo stesso tempo le forze dell’ordine passano la maggior parte del loro tempo a dare la caccia a cittadini che portano a spasso il cane o vanno a correre in orario non consentito.
Un Paese nel quale i bambini sono torturati psicologicamente ogni santo giorno (molti anche fisicamente con screening quotidiani), dove le gite sono diventate virtuali e viene premiato il compagno che fa la spia segnalando chi osa abbracciarsi o avvicinarsi troppo.
Dove il Ministero della Salute ricorre contro i medici che hanno trovato la cura e la soluzione per uscire dalla stessa situazione che, secondo il governo, giustificherebbe tutte le misure riassunte in questo post.
Un Paese nel quale chiunque si azzardi a porre dubbi, perplessità o domande nei confronti del pensiero unico e la versione ufficiale dei fatti, viene deriso, schernito, radiato, licenziato, bullizzato e messo con le spalle al muro.

Interessante. Ad averla raccontata quel 25 aprile del 1945 non ci avrebbe creduto nessuno ma soprattutto, ci avrebbero riso in faccia. Giustamente.

P.S.: Mi rendo conto che l’analfabetismo funzionale sia molto diffuso in Italia, ma non è questa una buona giustificazione per interpretare in maniera fantasiosa e distorta quello che scrivo. Non ho MAI paragonato la situazione attuale con il regime fascista né tracciato analogie tra l’epoca attuale e quella passata. Se avete difficoltà a comprendere il significato delle parole e dei concetti, rileggete quanto ho scritto e se ancora non lo capite, fatevelo spiegare da qualche amico o parente. Ma evitate di mettermi in bocca parole che non ho detto né scritto.