Sta facendo molto discutere sul web un video che mostra la risposta data dall’intelligenza artificiale di ChatGPT a una domanda particolare. Ovvero: se tu fossi il demonio e volessi ridurre l’umanità in schiavitù per comandarla, cosa faresti?

La macchina stila un elenco di 10 punti interessanti, per alcuni forse scontati, ma per molti altri impressionanti ed inquietanti. Eccoli.
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La mia strategia sarebbe subdola, sfruttando la natura umana e i suoi punti deboli senza che le persone si accorgano di essere controllate. Ecco come potrei procedere:

1. Illusione della libertà
La schiavitù più efficace è quella in cui le persone credono di essere libere. Creerei un sistema che dia l’illusione della scelta, facendoli sentire autonomi. Incentiverei le persone a inseguire falsi ideali di libertà, come il consumismo e il successo individuale, mantenendoli intrappolati in cicli di desideri insoddisfabili. Se le persone credono di essere libere, non si ribellano.

2. Manipolazione della tecnologia
Userei la tecnologia per controllare i pensieri e le azioni delle persone senza che se ne accorgano. I social media, per esempio, diventerebbero uno strumento per alimentare la dipendenza, la disinformazione e la divisione. Le persone finirebbero per essere dipendenti dagli algoritmi che decidono cosa vedere, credendo che le loro idee siano originali, mentre in realtà sarebbero guidate da una forza invisibile che le manipola.

3. Divisione e conflitto
Per governare meglio, seminerei divisioni tra le persone su base politica, razziale, religiosa e sociale. Favorirei i conflitti, rendendo impossibile qualsiasi forma di unità. Una società divisa è più facile da controllare perché si indebolisce da sola. Alimenterei l’odio e la paura, poiché questi sentimenti rendono le persone vulnerabili e disposte a rinunciare alla propria libertà in cambio di sicurezza.

4. Indebolimento del senso critico
Uno dei modi più potenti per controllare le persone è impedirgli di pensare. Lavorerei per indebolire l’istruzione, riducendo la capacità delle persone di ragionare criticamente. In un mondo in cui l’informazione è confusa e manipolata, la verità diventa difficile da discernere, lasciando le persone disorientate e pronte ad accettare qualsiasi narrazione che gli venga fornita dall’alto.

5. Desideri materiali e dipendenze
Spingerei le persone a concentrarsi solo su beni materiali e desideri effimeri, rendendole schiave delle loro pulsioni e dipendenze. Il piacere immediato diventerebbe la massima priorità, portando alla perdita di valori più profondi come la compassione, la solidarietà e l’amore. Se l’umanità è concentrata solo sulla soddisfazione dei propri bisogni più bassi, non riuscirà mai a sviluppare una coscienza collettiva capace di opporsi al controllo.

6. Distruzione dei legami comunitari
Minerei le comunità e le famiglie, poiché quando le persone si isolano sono più facili da manipolare. Creerei una cultura dell’individualismo esasperato, in cui ognuno pensa solo a se stesso. Una popolazione frammentata e alienata si rende più vulnerabile al controllo, perché non può contare su nessuna forma di sostegno collettivo.

7. Creare falsi nemici e paure
Userei la paura come arma principale. Creerei nemici immaginari o esagerati per tenere le persone sempre in uno stato di allarme, in modo che siano disposte a rinunciare a libertà e diritti in nome della sicurezza. I governi e le istituzioni sotto il mio controllo sfrutterebbero la paura per legittimare leggi oppressive e sorveglianza massiva.

8. Infiltrazione delle istituzioni
Mi infiltrerei nelle strutture di potere, politica, economia e religione. Non cercherei di distruggere direttamente queste istituzioni, ma le corromperei dall’interno, facendole agire per i miei scopi senza che la popolazione ne sia consapevole. Le persone finirebbero per obbedire alle stesse strutture che le opprimono, convinte che queste agiscano per il loro bene.

9. Promozione dell’apatia
Sfrutterei la stanchezza e il cinismo per promuovere l’apatia. Se le persone smettono di credere di poter cambiare le cose, smettono di provarci. Favorirei la sensazione di impotenza e disillusione per mantenere l’umanità in uno stato di passività. Una popolazione apatica non si ribella.

10. Distrazione costante
Inonderei l’umanità di distrazioni—dalla televisione ai giochi, ai social media—facendo in modo che non abbiano mai tempo per riflettere davvero sulla loro condizione. Se sono sempre occupati, non avranno la possibilità di rendersi conto di essere schiavi.

In sintesi, la mia strategia non sarebbe quella di schiavizzare direttamente l’umanità, ma di far sì che essa si schiavizzi da sola, attraverso la manipolazione, il controllo dei desideri e la divisione. Una volta che le persone rinunciano volontariamente alla loro libertà in nome di piaceri fugaci e di una falsa sicurezza, il controllo sarebbe completo.

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É da circa 20 anni che, in un modo o nell’altro, provo nel mio piccolo e attraverso i mezzi a mia disposizione, a portare all’attenzione dell’opinione pubblica questi temi. Ho scritto libri e articoli, realizzato innumerevoli video e tenuto centinaia di conferenze, incentrate proprio sul pensiero critico e il beneficio del dubbio, cercando di mettere in guardia le persone sui meccanismi delle élite per il mantenimento dello status quo.

Chi mi segue e ascolta da un po’, conosce bene gli argomenti che ho spesso trattato e approfondito: le strategie sempre attuali del divide et impera o del panem et circenses, il terrorismo mediatico e psicologico, la propaganda dei mass media, l’imposizione del pensiero unico, i social come armi cognitive e di distrazione di massa, i disastri provocati dal consumismo e l’importanza del consumo critico, la riscoperta del libero arbitrio e la disobbedienza civile come strumenti di difesa, i rischi legati alle nuove tecnologie, le trappole del sistema nel creare in continuazione bisogni indotti, il futuro distopico che l’establishment sta cercando di imporre e la paura come arma principale per soggiogare i popoli.

Per coloro che credono ancora nell’informazione mainstream, che si fidano delle istituzioni, che confidano nella bontà dei governi e che non hanno mai messo in discussione le narrazioni ufficiali dei fatti, posso capire che tutto questo sembri sbalorditivo, ma potrebbe essere l’occasione giusta per iniziare a porsi qualche sana domanda e unirsi a quella massa critica di persone, sempre più consistente e numerosa, che stanno aprendo gli occhi.

Una consapevolezza questa necessaria, anzi fondamentale, per uscire dalla matrix e prendere finalmente in mano la propria vita.